La matière des souvenirs propone un viaggio poetico nell'immaginario della memoria.

 

I paesaggi dell'infanzia sono fitti come una foresta rigogliosa.

Marcel ha 84 anni e si ricorda, deve attraversare la foresta per andare a scuola e nelle cascine. La notte, da solo, crede vedere qualche ombra muoversi.

Le sagome della sa memoria le seguono e non smette di voler dargli una forma ; fotografia i suoi ricordi, le disegna, le scrive, le etichetta e le ordine dentro delle scattole stese etichettate. Marcel conserva tutto quel che arriva del passato e lascia qualche appunti per quelli che non sono ancora nati, organizza l'impossibile : esistere dopo la sua morte.

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Françoise è alla ricerca di "scattole dei ricordi" perse. Si sposta, si agita a cercare tracce, prove, di un passato che avrebbe esistito senza di lei. All'imagine di un palombaro vagando dentro un relitto affondato  tanto tempo fa, Françoise torna sui luoghi del suo passato. Tra le rudere e la polvere della sua memoria incerta ricostruisce il puzzle di una verità.

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Senza conoscersi, Marcel e Françoise svolgono il stesso viaggio sulle tracce della memoria, laddove  i ricordi si creano e si dimenticano.

Così si trasforma la materia dei ricordi sulla carta animata  di una caccia al tesoro vecchia di migliaio d'anni.

 

Esploro i disegni lasciati sulle pareti della grotta e maneggio la materia dei ricordi.
Il film interroga la necessità propria a ciascuno di lasciare una traccia o segguirne una.
La matière des souvenirs offre alla vista mondi invisibili, territori familiari, e immagina i loro movimenti.